L'amico inseparabile
(J.K. Jerome)
Si dice che il cane è il miglior amico dell'uomo, è certo un eccellente compagno ed è il più prezioso alleato del tartufaio. Senza di lui la nostra passione cesserebbe di vivere.
Le qualità olfattive, la cerca, lo scavo, il recupero, lo stretto collegamento con il tartufaio in perfetta sintonia, sono suoi pregi innati. L'andatura costante con il trotto, rotto da qualche tempo di galoppo lo fanno un animale instancabile, trascurante delle intemperie e dei terreni impervi. Pur di raggiungere la preda (il nostro tuber) è disposto ad infilarsi nei rovi e camminare per ore e ore senza mai stancarsi. Dopo aver cavato il prezioso tuber si accontenta di un piccolo premio (un bocconcino, una carezza, un “bravo!”) e poi subito via, ancora alla ricerca del prossimo tartufo.
Konrad Lorenz, (premio Nobel 1973) nel suo libro “E l'uomo incontrò il cane”, 1950, scriveva: "La fedeltà di un cane è un dono prezioso che impone obblighi morali non meno impegnativi dell’amicizia con un essere umano".
Il tartufaio ama il suo amico cane, gli riserva ogni cura ed è perfettamente cosciente che senza di lui non può esercitare quel sano divertimento in mezzo alla natura alla “caccia” del tartufo.
La scelta di un "amico" è per il tartufaio il primo e più importante atto, a volte non disgiunto da un discreto impegno economico, da compiersi per cimentarsi alla ricerca del tartufo.
Certo il cane va bene addestrato, ma prima ancora deve essere scelto e amato. A questo proposito occorre sfatare il luogo comune che indicava nel "bastardino" il cane più idoneo per la ricerca. Non è infatti un incrocio qualunque che possa produrre un buon cane da tartufi, bensì un incrocio tra razze con caratteristiche ben definite, di solito proprie dei cani da caccia.
Oggi si assiste ad una vera e propria selezione dei cani finalizzata alla ricerca del tartufo, che avviene sulla base di doti fondamentali che possono essere così riassunte: olfatto, resistenza alla fatica, taglia ottimale, colore del mantello, facilità di apprendimento, distrazione dal selvatico.
"Un cane può trovare, perfino nel più inutile di noi, qualcosa in cui credere" - (E.V. Lucas)